lunedì 2 giugno 2014

The lives of others



Sorting donations at the charity shop is sometimes a long journey through others' lives, especially when you need to sort many boxes from the same donor. Because you can find an entire world in there. It's like being a detective investigating hints and evidences: the titles and recurring subjects, the things used as bookmarks, greeting cards and old letters hidden between pages.
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Quel che mi piace nel smistare le donazioni al charity shop è che a volte è come fare un viaggio nelle vite degli altri. Soprattutto quando la donazione in questione consta di almeno quattro o cinque scatole. Perché aprendo quelle scatole è davvero come aprire una finestra su un intero altro mondo. È come essere un detective che raccoglie prove e indizi: i titoli, gli argomenti ricorrenti, le cose usate come segnalibro, biglietti d'auguri e vecchie lettere nascoste tra le pagine.

You can guess one's likings by how much worn and tatty a book is, and you can guess how a student was well prepared for GCSE according to how new reference books come in.
You can tell if a book was a not appreciated gift, as they usually arrive still covered in plastic film.
Most of the times, those donors are completely anonymous. But sometimes they do have a name. And in some way I can figure them: the native Italian guy - an ancient history lecturer I bet, with a passion for ancient and foreign languages, Tex Willer and Donald Duck - D.J. Dexter with his keen passion for Roman history and gardening and the British folks who lent their barge to a couple of friends who didn't liked boat life very much.
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Puoi immaginare i gusti di qualcuno semplicemente da quanto un libro è consumato e spiegazzato. Puoi indovinare quanto bene abbia studiato un ragazzino a seconda di quanto nuovo appare il manuale di preparazione agli esami. E puoi facilmente capire come un regalo non sia stato particolarmente apprezzato quando il libro fa il suo ingresso ancora avvolto nel cellophane.
La maggior parte delle volte i donatori sono completamente anonimi. A volte però hanno un nome. E in qualche modo riesci a immaginarteli: il tizio italiano trapiantato qui a fare il professore di storia antica, con una passione per le lingue, morte e vive, per Tex Willer e per Paperino, D.J. Dexter che predilige la storia romana e il giardinaggio e i tizi inglesi che hanno prestato il loro barcone ad amici psicologicamente impreparati ad affrontare una vacanza galleggiante.



Then, last week I found a box full of art books, self help manuals about changing life, tourist guides, Buddhism texts and boarding pass tags. And I immediately imagined someone's entire lifetime.
So, I virtually met Hettie, an art student, who suddenly got depressed for unknown reasons. She tried to find her way to happiness in self help manuals but everything kept getting worse. So, in 2004, she undertook a long journey all around the world. She travelled through Europe, joined Canada and the Big North and eventually ended up in Asia, where she met a Buddhist monk. She was so touched by his peaceful attitude that she converted straight away. She studied Buddhism philosophy, she found a renewed happiness and now she is somewhere, sharing her happiness with others. And she donated all those book because she doesn't need them anymore.
Whether this is right or completely wrong I don't care. Books can lead you on amazing and adventurous journeys. Paradoxically, even when you're not reading them.
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Poi, settimana scorsa ho smistato una scatola piena di libri di arte, manuali di auto-aiuto e consigli per cambiare vita, guide turistiche, testi sul buddismo e talloncini di carte d'imbarco. E mi sono fatta un intero film.
Così, ho virtualmente incontrato Hettie, studentessa di storia dell'arte che a un certo punto, non si sa perché, cade in una profonda depressione. Inizialmente cerca di trovare una sua strada divorando manuali di auto-aiuto, ma le cose vanno sempre peggio. Così, finalmente, nel 2004 intraprende un lungo viaggio intorno al mondo. Europa, America, Canada e il Grande Nord, prima di finire in Asia dove fa l'incontro che le cambia la vita. Perché in Oriente conosce un monaco buddista e rimane così toccata dalla sua pace interiore che si converte immediatamente, studia la filosofia buddista, trova una nuova felicità e ora è lì fuori, da qualche parte, a condividere questa sua felicità con gli altri. E ha regalato tutti i suoi vecchi libri perché ormai non le servono più.

Che ci abbia azzeccato o meno, in questo racconto, non è importante. I libri possono guidarci in viaggi incredibili e avventurosi. Paradossalmente, anche quando non li leggiamo.

2 commenti:

  1. Bellissimo immaginare una storia attraverso i libri appartenuti alle persone. Come dici tu poco importa se sono vere o no!

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